UNEP, Unione Nazionale Estetisti Professionisti, profondamente amareggiata per l’ennesimo atto di cattiva informazione perpetrato a danno della categoria, chiede con forza che venga rettificata la notizia diffusa ieri da radio, televisioni e giornali in merito a un presunto generalizzato impiego abusivo da parte delle estetiste italiane di tecniche e di prodotti vietati a base di botulino.
Il caso giustamente contestato a Milano dalla Guardia di Finanza ha riguardato, infatti, uno studio medico-estetico dove non si praticavano trattamenti di bellezza, bensì interventi di esclusiva prassi sanitaria.
Non si comprende, quindi, se in una continua e accanita ricerca dello scoop, il senso e l’utilità della diffusione di notizie false, pregiudizievoli e fuorvianti che compromettono gravemente il lavoro di decine di migliaia di operatori, in un comparto che contribuisce all’economia del Paese con un indotto, relativo ai canali professionali, di oltre 970 milioni di Euro, a testimonianza di un ruolo sempre più importante nel benessere personale e sociale di sempre più larghe fasce di popolazione.
L’estetica professionale italiana tutta, sostenuta da un percorso formativo obbligatorio di tre anni e dall’impiego di prodotti cosmetici e apparecchiature sempre più avanzati e sicuri, chiede e pretende il rispetto di una corretta informazione sulla qualità dei servizi e sulla qualificazione degli operatori.
PER INFORMAZIONI: UNEP (Unione Nazionale Estetiste Professioniste), tel. 02.71040407
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