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BIO: la Babele delle certificazioni

14 Sep, 2009

 
 
CCPB
 
Il disciplinare di questo ente italiano prevede l’uso della massima quantità di ingredienti naturali (devono essere Bio) o di origine naturale, ma non stabilisce la percentuale minima. Prevede una lista di sostanze chimiche non ammesse e, per quelle di sintesi, grosse restrizioni. Packaging ridotti ed ecocompatibili.
 
Non stabilisce una percentuale minima di bio.
         
BDIH
 
Questo ente tedesco stabilisce una lista di ingredienti ammessi ed è molto severo perché non certifica prodotti che hanno anche un solo ingrediente “proibito”.
 
Non impone nessuna percentuale fissa di ingredienti “bio”. Prevede solo che, quando possibile, gli ingredienti provengano da agricoltura biologica.
         
AIAB-ICEA
 
Questo ente italiano stabilisce che almeno il 95% degli ingredienti siano naturali o di origine naturale. Prevede una lista di componenti chimici ammessi, con un limite del 5% sul peso totale. Packaging biodegradabile e riciclabile.
 
Prevede tre certificazioni che confondono: cosmetico bio, con ingredienti bio e naturale. L’acqua è inclusa nel naturale.
         
ECOCERT
 
Ente francese che prevede due standard diversi per biologico ed ecologico. Per il Bio: una percentuale minima del 95% di ingredienti vegetali provenienti da agricoltura biologica che devono costituire almeno il 10% del prodotto finito. Per il naturale la percentuale va da 95% a 50%, il bio nel prodotto finito scende al 5%.
 
Due loghi confondono. Nulla sul packaging.
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