La marca privata fa risparmiare ma non riesce ancora ad emozionare i consumatori. È quanto emerge da un’indagine effettuata presso l’Università di Parma sul comportamento degli acquirenti. La marca privata vince se si considera il rapporto qualità/prezzo, infatti solitamente le materie prime utilizzate sono di qualità elevata e i prodotti sono spesso proposti in promozione sul mercato a prezzi convenienti. La marca industriale ha ancora la meglio sugli aspetti emozionali che spingono all’acquisto, plus che derivano dalla confezione, dalla pubblicità e dalla comunicazione nel punto vendita.
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