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Credit: ANAKIN CHAN, USA
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La categoria dei parrucchieri e dei barbieri di Ercolano, Comune del Napoletano, rappresentata da Antonio Iengo e da Francesco Lopez, ha voluto mandare un forte segnale a tutti i colleghi della penisola e alle autorità governative consegnato le chiavi di tutti gli esercizi (di parrucchiere e barbiere) al primo Cittadino l’Avvocato Ciro Buonajuto.
Le motivazioni e i punti trattati nell’incontro sono di seguito espressi:
• Richiesta di rappresentanza nelle opportune sedi governative del primo cittadino, il quale si è mostrato molto partecipe e attivo nell’intraprendere questa battaglia in difesa dei diritti della categoria. Infatti, in data odierna ha provveduto ad inviare al Presidente del Consiglio Dei Ministri una lettera chiedendo a gran voce di rivedere la decisione sulla data di riapertura. Seguito poi da altri sindaci dei comuni limitrofi.
• Contrasto all’abusivismo, fenomeno dilagante, che a seguito dell’ordinanza della Regione Campania del 10 Marzo ha coinvolto non solo i reiterati soggetti evasori ed abusivi, ma gli stessi titolari dei saloni. Tutto ciò risulta deleterio per la categoria in quanto i soggetti che circolano liberamente di casa in casa possono essere dei pericolosissimi conduttori del Virus COVID-19, rallentando sia le aperture delle attività artigianali del luogo e sia erodendo un grossa fetta del fatturato alla riapertura.
La grande speranza è che questo gesto possa fare da motore propulsore per tutti gli appartenenti alla categoria in modo da arrivare con un messaggio diretto e chiaro al Governo. La categoria non chiede niente di eccezionale o di infattibile, ma chiede di essere equiparata agli altri settori produttivi e di non subire questa grossa discriminazione.
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“Saranno insostenibili le conseguenze su un settore economico grande e frammentato, costituito in gran parte da piccole imprese già in ginocchio“: così si esprime l’associazione di categoria Cosmetica Italia sulla misura che sbarrerebbe le porte dei saloni di acconciatura ed estetica fino al 1 giugno.
Le conseguenze saranno la cessazione definitiva di circa un terzo delle attività – fino a 50.000 negozi, con la probabile ricaduta occupazionale per oltre 100.000 addetti, e la diffusione di lavoro nero a domicilio senza controlli e senza sicurezza, con il pericolo di incrementare i contagi che invece le misure predisposte vorrebbero evitare.
L’attività di parrucchieri e centri estetici genera un volume di affari che supera i 6 miliardi di euro e impiega oltre 263.000 addetti.
Il 90% delle 130.000 imprese è costituito da unità con una media di 2 persone occupate all’interno dei Saloni, capaci di generare fatturati e margini appena sufficienti a garantire la gestione giornaliera dell’attività.
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Il trend della barba di recente aveva raggiunto proporzioni globali. Poi è arrivato l’emergenza CORONAVIRUS e con esso la chiusura dei barber shop per il lockdown e, più recentemente, la notizia che le mascherine di protezione dal virus potrebbero essere meno efficaci se indossate in presenza di una folta peluria o barba sul viso.
La peluria non deve fuoriuscire dal bordo della mascherina per non impedire l’adesione alla pelle di dispositivi e respiratori, per evitare che l’aria non venga filtrata in maniera perfetta.
“Gli operatori sanitari dovrebbero radersi il viso in questo periodo di emergenza” hanno commentato i chirurghi americani al New York Times.
In piena emergenza Covid-19, sui foglietti allegati alle mascherine di protezione in stoffa morbida di tipo ffp2 si legge “…non usare con barba, basette o baffi che potrebbero impedire una buona tenuta del respiratore sul volto”.
Sconsigliate le barbe folte alla Garibaldi e quelle da hipster. La moda della barba sicuramente dovrà aspettare tempi migliori.
Fonte: ANSA | Lifestyle | Beauty&Fitness
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I titolari della Dolce Vita di Padova, per protestare contro la decisione del governo, si sono incatenati al proprio negozio nel centro della città!
Conte in data 26 Aprile ha annunciato che i parrucchieri dovranno riaprire il 1° Giugno, data ben lontana da quella sperata da tutti i parrucchieri d’Italia. Dopo aver ascoltato la decisione del governo, i due hairstylists non ci hanno più visto dalla rabbia e dal dolore di non poter riaprire la loro attività.
La perdita economica è altissima, “Ha il fegato di dire di aver fatto una manovra economica eccezionale” dicono Agostino Da Villi, titolare assieme al socio Stefano Torresin, ma i due soci hanno 20.000 euro di spese fisse al mese così decidono di scendere in piazza e protestare!
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L’attuale scenario economico – sociale e le situazioni di crisi da COVID-19 in tutto il mondo impongono anche ad una Fiera Internazionale di settore importante come il COSMOPROF WORLDWIDE di Bologna (Italy) di posticipare a nuova data prevista per la PRIMAVERA del 2021.