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Credit: ANAKIN CHAN, USA

Lex Market

news n°

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Con l’onda lunga affondano Facebook e Twitter

 facebook scandalo

Dall’inizio dello scandalo sull’uso dei dati personali dei propri utenti, Facebook ha perso oltre 80 miliardi di dollari in termini di capitalizzazione. Il titolo, complessivamente, ha perso il 18% del suo valore.

Mark Zuckerberg, ad oggi, è più povero di 14 miliardi. L’onda lunga Facebook ha travolto anche i titoli tecnologici di Wall Street con Twitter che perde il 12,03% – Google il 4,47% – Microsoft il 4,6% – Amazon il 3,78% ed Apple il 2,65 %

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news n°

72095

NON BASTA solo VENDERE !

non basta vendere

Non basta solo vendere, sebbene sia l’obiettivo di ogni Azienda.

Oggi è importantissimo dare visibilità ai brand e dare valore ai prodotti.

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news n°

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Leader ? …oggi chi è?

leader

Non sono ancora state scritte le regole di chi sarà il prossimo leader di mercato fra le Aziende.

Aspettiamo con ansia che si faccia avanti qualcuno.

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news n°

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COSMOPROF: sogni o realtà?

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Girando gli stand del COSMOPROF viene spontanea una domanda:

È finita la crisi?

Visto quanto sono belli e costosi gli stand verrebbe da dire che siamo in netta espansione… ma dai numeri dei fatturati delle Aziende a noi non risulta ! A noi sembra, invece, che tutte le risorse presenti e future di parecchi brand siano state investite in questa kermesse di 4 giorni.

Ovviamente riteniamo che queste scelte siano giuste e che facciano bene al settore, perché portano positività e favoriscono l’ottimismo di tutto e di tutti. Speriamo fermamente e ce lo auguriamo fortissimamente che i giorni a venire siano rosei per il comparto della bellezza, parrucchieri compresi.

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news n°

71758

Facebook perde il 7% in borsa

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In seguito al datagate che ha investito Facebook il titolo e’ arrivato a perdere oltre il 7% in borsa, mai così male dal 2012, trascinando in basso Wall Street. La tensione nel quartier generale di Menlo Park, nel cuore della Silicon Valley, si taglia con il coltello. L’accusa è grave, ed è quella di aver ignorato o, ancor peggio, di aver tenuto all’oscuro gli utenti su quanto accaduto: le informazioni su oltre 50 milioni di persone raccolte attraverso un’app da una società di ricerche, la Global Science Research (Gsr) e vendute alla controversa Cambridge Analytica, azienda che ha lavorato per la campagna di Donald Trump. Non solo: quelle informazioni sarebbero state usate anche per influenzare il voto sulla Brexit. Le autorità britanniche hanno già chiesto un mandato di perquisizione della Cambridge Analytica, accusandola di non collaborare. L’obiettivo è quello di scandagliare anche i server della società. Intanto la polemica sul “ruolo politico” di Facebook fa un salto di qualità enorme e stavolta rischia di travolgere il gioiello fondato da Zuckerberg che conta nel mondo oltre due miliardi di utenti.

Si fa sentire anche l’ira di Bruxelles: “Il cattivo uso per fini politici di dati personali appartenenti agli utenti di Facebook, se confermato, è inaccettabile, spaventoso“. Intanto, la vicenda Cambridge Analytica, si sta riverberando sulla politica italiana, poiché la società è stata consulente di un partito politico del nostro paese: l’utilizzo di dati personali e psico-attitudinali a fini politici, in violazione della privacy di milioni di persone, è un tema su cui una democrazia matura ha il dovere di interrogarsi.

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news n°

71616

BRAND: come differenziarsi ?

brand cosmetici

I brand importanti, per differenziarsi dalla moltitudine di “marche private label”, devono presentare sul mercato prodotti con un design d’avanguardia, unico, nuovo, con declinazioni di colore e forme inusuali.

Solo così, almeno alla vista, la qualità e lo sviluppo della marca possono continuare ad essere premiati rispetto alle private label che rincorrono solo prezzo e volumi.

Meglio ancora sarebbe per i brand iconici avere collaborazioni oltre che nel design anche nell’arte.

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news n°

71605

Ci stanno prendendo in giro !!

prodotti naturali

Abbiamo visto dei messaggi pubblicitari relativi a prodotti professionali per parrucchieri che enfatizzano il fatto di essere naturali al 92% …

Certo, la parte naturale è ACQUA!

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news n°

71328

Il centro bellezza ora è low-cost

centro bellezza low cost

Depiline, la catena unisex debutta a Torino con i licenziatari di Tiger. La prossima tappa è Milano.

La strategia di legare la crescita di un brand al benessere dei clienti con prodotti per tutte le tasche non riguarda solo il tempo libero o la moda, ma anche la bellezza. Uno store con parrucchiere, centro abbronzatura ed estetista dove non essere obbligati a prenotare con largo anticipo e spendere una fortuna. Tre piani multicolor dedicati ai servizi unisex, incluso barber shop a prezzi competitivi, orario di attività dalle 10 alle 20. Per le donne c’è anche la possibilità di richiedere i capelli raccolti (20 euro) o le trecce (18,20 euro), quelle che in Italia vengono definite “acconciature” con preventivi da cerimonia.

Oltre alla prenotazione preventiva all’interno dello store c’è la possibilità di ritirare il numero eliminacode e sapere esattamente il tempo di attesa per ottimizzare le commissioni, mentre la chiamata è su uno schermo a video. Nel nuovo store torinese di 250 metri quadrati non manca l’angolo multimarca con prodotti sia di private label  sia di partner come Abril & Nature, Sume, mentre è in arrivo anche Matrix L’Oréal.

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news n°

70966

Il successo è nella pubblicità

advertising globelife

Da un esame approfondito sia tecnico che emotivo, emerge che la prima azienda che avrà il coraggio di investire massicciamente in pubblicità, guadagnerà importanti quote di mercato e..VINCERÀ il CAMPIONATO dell’HAIRSTYLING nei PROSSIMI ANNI.

Il mercato è alla ricerca di un leader che indichi i nuovi trend con decisione, forti contenuti chimici, etici e lungimiranza.

Meglio sarebbe, poi, che la massa pubblicitaria fosse orientata oltre che al parrucchiere anche alla donna per facilitare il completamento del circuito informativo e moltiplicarne gli effetti commerciali.

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news n°

70893

Tv ancora prima per informarsi

televisore informazione

Cresce internet, ma è considerato meno affidabile, mentre la tv in Italia resiste a internet per l’informazione. Il 68,8% delle persone, infatti, utilizza il piccolo schermo per questo scopo tutti i giorni.

Ovviamente la rete fa la sua parte ed è in crescita, usata dal 41,8% delle persone, quotidianamente per le news, sebbene l’affidabilità percepita delle fonti informative online rimanga mediamente inferiore rispetto a quella riscontrata per le fonti tradizionali.

Emerge anche una scarsa tendenza ad informarsi dei più giovani così come delle fasce con minor reddito ed istruzione.

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